BlackBerry (film, 2023)
Il film racconta la storia dei fondatori della startup canadese Research in Motion (futuri creatori degli smartphone BlackBerry), che lottano per vendere la loro invenzione. Rappresenta la nascita dell'azienda e la sua conquista di mercato prima dell'avvento dell'iPhone.
Basato sul libro "Losing the Signal: The Untold Story Behind the Extraordinary Rise and Spectacular Fall of BlackBerry" di Jacquie McNish e Sean Silcoff.
Waterloo, Canada, 1996. I fondatori di Research in Motion cercano finanziamenti per il loro sviluppo rivoluzionario - un cercapersone, telefono e computer in un unico dispositivo - ma falliscono costantemente tutte le presentazioni. Quando un manager licenziato da una grande azienda, dove avevano fatto una presentazione il giorno prima, si unisce a loro e fornisce una gestione efficace, costringendo programmatori indisciplinati a trasformare letteralmente da un giorno all'altro giocattoli e calcolatrici elettroniche in un prototipo funzionante, viene immediatamente trovato un investitore interessato. Così nasce il primo smartphone BlackBerry al mondo, catturando rapidamente il mercato e rendendo i suoi creatori miliardari.
Un altro film dal circuito dei festival. Questa volta da Berlinale 23. Nominato per l'Orso d'Oro (Miglior Film dell'Anno). Tuttavia, ha ricevuto poche recensioni su IMDb (375 al momento della stesura di questa recensione). Credo che questo debba essere corretto!
Qualcuno ricorda o ha sentito parlare di BlackBerry? Le persone più anziane potrebbero dire che questa azienda produceva telefoni, uno dei quali era utilizzato persino da Barack Obama. La generazione più giovane potrebbe non sapere nemmeno dell'esistenza di questa azienda, poiché non esiste più. Una volta leader di mercato che dettavano le regole del gioco, ora praticamente non esistono più. Questo film è dedicato a questa storia di successo passata.
La prima cosa da notare è che il film è leggero, dinamico e divertente. Nello spirito, può essere paragonato a "The Wolf of Wall Street" di Scorsese o ad altri buoni ("Moneyball" di Bennett Miller) e non così buoni ("The Founder" del mio preferito John Lee Hancock) biopic. È un biopic audace su geek-nerd che hanno ideato una tecnologia cool e un'imprenditrice che è riuscita a vendere questa tecnologia. La combinazione dell'innocenza dei personaggi principali con un venditore talentuoso che corre urlando "FUUUCK" aggiunge al divertimento. Non è una noiosa lezione o un documentario sull'azienda. È una storia su persone, molto simile a "The Social Network" di Fincher.
Nonostante l'assenza di grandi star, gli attori si esibiscono ad un alto livello. Jay Baruchel di "L'apprendista stregone" di Jon Turteltaub con Nicolas Cage sviluppa il dispositivo, e Matt Johnson dirige il film. A vendere questo miracolo è Glenn Howerton - principalmente un attore comico e di serie da "It's Always Sunny in Philadelphia" e non così comico "The Strangers" di Bryan Bertino.
Parlando degli altri aspetti tecnici, spicca la cinematografia. Il film è girato in stile documentario. Un ottimo esempio sarebbe "The Office". Comportamenti e angolazioni simili della telecamera creano un senso di vita reale. Lo spettatore non è solo uno spettatore in sala ma diventa qualcuno che sembra sbirciare ciò che sta accadendo, il che aggiunge punti all'immersione e alla persuasione.
Ma non importa quali trucchi gli autori utilizzino, il film è lontano dall'essere accurato. Come ho già menzionato, non è un documentario sull'azienda. Il film racconta sequenzialmente la storia in quattro periodi temporali, il che crea incompletezza e vuoti quando i personaggi cambiano non inquadratura ma durante questi salti. Questo influisce sia sull'integrità complessiva che sulla comprensione generale di ciò che sta accadendo. Pertanto, il film fornisce solo un'idea generale della nascita e della morte di BlackBerry, il che potrebbe non piacere a tutti. Secondo me, se si vuole dettagliare il viaggio dell'azienda, è necessaria una durata più lunga (circa 3 ore, come ha fatto Scorsese, piuttosto che 2:10 come qui).